A Chair and You
La mostra che ha aperto lo scorso 28 ottobre al Mudac restituisce questo spirito sinergico capace di mettere in relazione le realtà, pubbliche e private, che animano il tessuto culturale della città.
A Chair and You è una grande mostra che mette in scena una delle più grandi collezioni private del mondo.
La collezione è stata avviata negli anni '90 da Thierry Barbier-Mueller che ha deciso di presentarla per la prima volta al pubblico dopo più di 20 anni in cui era rimasta riservata. Dell’ampia collezione privata, il corpus selezionato per la mostra consta di 211 sedie e il compito di creare la scenografia per contestualizzare le opere è stata affidata al regista americano Robert Wilson, che ha creato un grande spettacolo in cui le singole sedute diventano gli attori.
Prescindendo da una contesualizzazione cronologica o autoriale, Wilson è partito dalla luce, che caratterizza ciascuna delle quattro sale della mostra, a cui ha fatto seguire il suono e arrivando a inserire gli oggetti solo nella parte conclusiva del processo.
La luce artificiale è stata trattata in maniera molto diversa da uno spazio all’altro e il suono non è annedotico, ma dà forma all’idea di opera totale che caratterizza il lavoro del regista americano.
Il risultato è un percorso emozionale, privo di didascalie, in cui lo spettatore viene trascinato nel percorso e, come a teatro, viene travolto dall’impatto visivo delle scene: luminosa e chiassosa la prima sala con pezzi di Andrea Branzi, Michele De Lucchi, Charles Kaisen, tra gli altri, eclettica la seconda a pianta circolare, mentre nella terza sala si recupera il rigore di una disposizione geometrica che raggiuge la massima potenza nell’ultima sala, completamente buia e illuminata da fasci di luce puntuale, che porta, come nel quarto atto dell’Opera, alla catarsi finale.